Sono
passati appena sei giorni dallo storico esordio di Montevecchio. In settimana
dolori pazzeschi, effetti di una inattività per molti lunga anni. Ma attraverso
semiseri allenamenti, i baldanzosi giovanotti, pervasi da un entusiasmo incontenibile,
giungono al primo banco di prova. Terribile: il derby. La squadra amatori del
Gonnosfanadiga...
...arriva all’appuntamento con gli sfavori del pronostico, e con l’abito
della vittima sacrificale. La squadra avversaria, denominata PSV Holland,
guidata da Gianfranco Garau, è composta da volti molto familiari, che si vedono in
piazza o s’incrociano nelle vasche su e giù per il rettifilo tutte le sere, tra
i quali Antonio Sogus, Fabrizio Casti, Patrizio Saba, Gianluca Vacca, Daniele
Masuri, Marco Casti, Simone Curreli, ecc. ecc. Giocano assieme in questo
campionato da qualche anno, e sfoggiano in campo un fiammante completo
arancione. Elegantissimo l’allenatore, addirittura in giacca e cravatta. L’US Gonnos
ripropone le combinazioni cromatiche della settimana precedente, ovvero il
corredo d’epoca sopravvissuto alle ultime centrifughe sgrassanti per eliminare il fango raccolto a Montevecchio. All’appuntamento
rispondono presente tutti e quindici i giocatori della rosa; la squadra riparte
con l’undici iniziale imbattuto sette giorni prima. Il pomeriggio è rigido ma
soleggiato; sugli spalti è buona la cornice di pubblico, in settimana l’evento
è stato adeguatamente pubblicizzato, anche a mezzo manifesti. In
campo i ritmi sono alti, ma il gioco è frammentato, disordinato. Un insulto all’estetica.
Non sono mai più di tre i passaggi di fila, in entrambe le squadre. L’iniziativa
è sempre tra i piedi dei calciatori orange, ma a passare clamorosamente in vantaggio
è la squadra bianco verde. Fallo su Paolo Zurru commesso poco oltre la metà
campo… s’incarica della battuta Fabrizio Pes… lancio moscio ma efficace, palla
indirizzata lateralmente dentro l’area di rigore, dove Maurizio Ecca la attende
lasciandola rimbalzare, per poi colpirla, neanche tanto forte, ma
sufficientemente angolata per impallinare l’incredulo portiere Antonio Sogus.
Il vantaggio ha dell’incredibile, ed è contro ogni logica e ogni pronostico. Subito
il gol, i giocatori del PSV sono assaliti dal nervosismo e si buttano in avanti
a testa bassa. Rimpallo dopo rimpallo, metro dopo metro,
come in una gara di rugby, ottengono finalmente la propria chance: un calcio di
rigore. Se lo procura Fabrizio Casti, che cede però il pallone a Simone Curreli,
che si assume una grande responsabilità: ripristinare la verità. Breve rincorsa,
calcio secco e missile terra aria ritrovato nel cortile delle scuole medie. Il
punteggio non cambia, dunque; il vantaggio resiste. E anzi aumenta, a
dismisura, fino a sproporzionarsi, in una escalation di emozioni. Segna altre
due volte uno scatenato Maurizio Ecca, che con i suoi scarpini gialli fosforescenti
trasforma in oro ogni pallone che tocca. Solo sul 3-0 la squadra avversaria,
ormai in preda alla frustrazione, rinsavisce. È un attimo, un sussulto. Un
difensore biancoverde commette un altro fallo scomposto, e l’arbitro, Fois di
Guspini, assegna un altro sacrosanto penalty. Si ripresenta dal dischetto
Simone Curreli, imperterrito, determinato. Ma anche stavolta è cilecca. Non
serve neanche l’intervento del portiere, il tiro è fuori dallo specchio di
porta. Allora il Gonnos deborda; Maurizio Ecca esagera, e realizza l’incredibile quaterna,
portando il risultato sul 4-0. Ormai la resistenza è vinta, il mostro è
sconfitto. Poi il risultato, che poteva essere più vistoso (palo di Alessio
Uccheddu dopo uno sbalorditivo slalom), è appena appena alleggerito sul finale,
ma resta comunque stratosferico: 4-1. L’uscita dal campo dei giocatore di Mister
Garau è un’autentica sfilata in maschera, per i vincitori è invece una festa;
il miracolo è compiuto… e sarà degnamente celebrato, con tanto di passerella in macchina
per le vie del paese, canti, schiamazzi e birra… tanta birra, ma tanta tanta
tanta, e qualche goccio di sambuca, fino a notte fonda.
Scansione foto originali, archivio Fabrizio Pes. Clicca sulle miniture per ingrandirle.
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